Sarai tu a farmi entrare
durante la prima notte in cui,
satelliti, sapremo congiungerci
e ritrovare sangue
di un tempo mai più diviso.
Rientrano i piccoli, timidi,
mammiferi nelle loro tane,
rientra la dolcezza
con un pianto di gioia,
rientra il grido lupo
lasciato scorazzare in montagna
coi denti bene in vista,
rientra l’uomo dopo avere a lungo
camminato le acque,
rientra l’avversario relitto,
rientra il non certo
confuso e condiviso.
Appesa a una quarto di luna
come nelle poesie,
mai più pallida,
riporrai le armi del desiderio
per fare pace.