MALE QUOTIDIANO
A volte come oggi
del mio pane quotidiano mi vergogno
alla mia sorte benigna chiedo ragione per chi non ne ha
guardo le mie quattro mura e sento che mi escludo
che per viltà chiudo fuori il mondo
mi sfugge anche il senso del danaro se non ho più bisogni
mi pento dei miei lamenti di vecchiaia
del mio dire senza fare
di queste mie parole se restano senza azione
dubito anche se il mio amare
sia lecito in un tempo senza amore
misuro in anni luce la distanza che mi separa dal dolore
ma non sento che bussa alla mia porta
sono sordo come chi non vuol sentire le voci della notte
fanno paura più del buio
il coraggio che partorisce la mia penna resta sulla carta
cambiare ha un prezzo poco più basso della morte
e resto qui ancora a scrivere quasi a perdonarmi
rimandando a…
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